mercoledì 11 gennaio 2012

Ascolta in anteprima alcuni brani di "Babelizm", album dei Babel


Giovanni Rubbiani (chitarra acustica) per 9 anni chitarrista e compositore dei Modena City Ramblers
Fabrizio Taver Tavernelli (voce, elettronica primordiale, campionamenti)
È stato leader e cantante di En manque d'autre e AFA.
Jyoti Guidetti (voce) – Cantante italo-indiana
Vangelis Merkuris (voce, oud, bouzouki) – Musicista greco di formazione classica
Alessandro Bartoli (elettronica, campionamenti) – DJ, tastierista e produttore
Gianluca Calò (basso) – Suona da 10 anni nei Krasì, gruppo di taranta e musica mediterranea
Mario Sehtl (violino) – Musicista bosniaco, legato alla tradizione balcanica

Insieme formano un nuovo progetto di etnomusic elettronica
Babel
“Babelizm”
(Lo Scafandro/UPR/Edel)
Data di uscita; 24 gennaio



Ascolta qui in anteprima alcuni brani dell’album

nato nel 2010 tra Modena e Correggio. BABEL è un progetto di sette musicisti da India, Grecia, Balcani e Italia mescolano suoni tradizionali e beat elettronici, tra oud e violino, rap e loop, Bollywood e pianura padana. È uno spaccato della società multietnica, che indossa il sari e cammina su groove metropolitani ballando sui battiti anarchici degli slums globali.

Il disco
Babelizm è  il titolo del primo album del gruppo, in uscita con etichetta Lo Scafandro / UPR / Edel. I dieci brani raccontano la città meticcia degli anni duemila, una megalopoli digitale e tribale allo stesso tempo, attraversata da tensioni, metamorfica, dove gli incroci di linguaggi e il clash multietnico portano alla luce storie di una umanità in continuo movimento. Ci sono canzoni in hindi (Kuch kuch hota haj), in greco (Bionda, Mi hanno insegnato), pezzi dedicati ai nuovi cittadini italiani : casari e contadini con il turbante (Pakistano Reggiano) intraprendenti badanti platinate ( Bada la badante), influenze mediorientali e ambientazioni desertiche (Jamila, Deserto) inni ai pirati del nuovo millenio (Bande con la Benda). Il suono mescola strumenti tradizionali ed elettronica, inserendosi nella scia di altre esperienze world internazionali, innestando la tradizione con la modernità, utilizzando tecnologie hi-tech di scarto come colonna sonora della bidonville diffusa.
Il CD è stato registrato e prodotto da Alessandro Bartoli, DJ della band con l'apporto del team esotico-tecno-arcaico dei Babel.

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