lunedì 24 giugno 2024

 Lava

presentano

STUPID ERA EP...

Ascolta l’ep

https://open.spotify.com/intl-it/album/6kc6N0S4VF9jA1pxMTzzbR?si=1v80megqQTOmLLakcIrSlQ

 

 


DESCRIZIONE EP:

Rock ad alti ottani, ballate catartiche, tempi dispari, melodie speziate, e addirittura una tromba dall’Australia (nella traccia “Bambina”).

Il secondo EP dei LAVA, completamente autoprodotto, propone quattro canzoni che escono dal sentiero tracciato del pop-rock italiano, e si avventurano in mezza costa, per avere una vista migliore dall’alto: è una colata di musica calda e viscerale, che combina la carica distruttiva dei cataclismi naturali al disorientamento dei tempi moderni.

 

BIOGRAFIA:

I LAVA sono un gruppo indie rock della provincia di Lecco.

Daniele, Marcello, Stefano e Valerio suonano un rock sporco e melodico, per raccontare il logorio della vita moderna. L’obiettivo del gruppo è fare la musica che vorrebbero sentire in radio, ma che purtroppo le radio non passano. Il risultato è un riassemblaggio degli stili pop e rock, decostruiti e metabolizzati per poi essere ricomposti dai nostri quattro, che come novelli Dottor Frankenstein, esultano deliranti davanti alla propria creatura che prende vita.

 

 

 

L’intervista

 

Come definiresti con quattro aggettivi la tua/vostra musica?

 

Sanguigna, viscerale, anarchica, catapulta (non è un aggettivo ma ci piace).

 

come è stato il percorso di produzione del disco?

 

Abbiamo pescato quattro canzoni tra la ventina che suoniamo dal vivo e le abbiamo rifinite e lucidate assieme a due amici fonici (Giacomo Baragetti e Simone Bellavia) che ci hanno aiutato nella registrazione e nel missaggio: abbiamo registrato in presa diretta in uno studio vicino a casa (l’ottimo Turangalila Recording Studio di Simone Coen, a Cernusco Lombardone), mentre le voci e le sovraincisioni le abbiamo fatte direttamente a casa: siamo abbastanza pratici di produzioni audio.

 

 

 

Perché un brano intitolato “la revolucion”? vi piacerebbe una rivoluzione? Armata o pacifica che ognuno prende e si fa i cazzi suoi … tanti piccoli mondi autarchici…

 

L’idea romantica di rivoluzione di sicuro ci affascina, e senza girarci troppo attorno: il turbocapitalismo globalizzato sta mettendo a rischio l’umanità, e non saranno piccole riforme a fermarlo. Armata o pacifica che sia, la rivoluzione è una possibilità che ci spaventa meno della sua possibile alternativa.

 

 

Quanto pensi sia difficile uscire dal magma di produzioni e dischi che vomita fuori tutti i giorni spotify? Il rischio secondo me è che alla gente non arrivino progetti che si distaccano dai luoghi comuni (come la vostra musica)  perché i più vengono direzionati dagli algoritmi e dalle campagne sui social o robe simili…

 

Una volta usciti dal magma si diventa LAVA, se non sbaglio, quindi eccoci.

Scherzi a parte, di sicuro non è facile emergere (e qui ringrazio voi e tutte le realtà come voi, che dal basso spingono la musica indipendente).

In fin dei conti però, se arriveremo alla gente bene, se non gli arriveremo, con tutto il rispetto, cazzi loro: se uno segue solo la musica degli algoritmi e non cerca al di fuori del seminato, allora non ci interessa molto averlo come ascoltatore. Riprendetevi la libertà di scelta, abbandonate gli algoritmi. 

 

Se ti chiedessi quanta gente "mi porti" ad un tuo concerto, come reagiresti?

 

Riesco a riprodurre abbastanza accuratamente il verso del gabbiano imperiale: gli risponderei così.

E comunque l’ultima volta che ho sentito dire questa frase era da un gestore di locale che come primo lavoro faceva il becchino… quindi lasciamo stare.

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