martedì 23 aprile 2013

Ign(i)orante, il video dei Missiva tratto dall’album Niente addosso.


Si intitola "Niente addosso"
il nuovo lavoro della band brindisina
dal forte impatto sonoro ed emozionale, prodotto da Amerigo Verardi

I MISSIVA
Presentano
Niente addosso

Etichetta; Orquestra Records

GUARDA QUI IL NUOVO VIDEO
http://youtu.be/syTwfeSfBh8

I Missiva sono cresciuti portando in giro per lo stivale una lunghissima serie di live fatti di sudore, testi intensi ed incisivi ed una buona dose di sana rabbia rock da decibel all' estremo. Diversi sono i riconoscimenti maturati promuovendo il loro primo disco "Sospeso" (Produzioni Rock Italiane), tra cui spiccano la vittoria ai contest Orquestra 5, Monterotaro rock festival, e diversi sono anche i palchi importanti divisi con Rezophonic, Ray Wilson (ex Stiltskin e Genesis), Modena City Ramblers, Malfunk, 99Posse, Sick Tamburo e Il Teatro degli Orrori. Dopo queste importanti esperienze i cinque iniziano a collaborare con uno degli artisti più influenti delle scena indipendente italiana, Amerigo Verardi. Da questo sodalizio nasce "Niente addosso", un disco maturo, dal forte impatto sonoro ed emozionale che conferma e dà nuovo slancio ad un progetto che, da sempre, fa dell'intensità la sua arma principale.
Estremisti e assetati di autenticità i Missiva, con questo secondo album, non smentiscono il percorso fatto. In un mondo di verità relative cercano la loro verità per non diventare Bugia, si distaccano da tutto ciò che può "ucciderli", sono disposti al Digiuno pur di nutrirsi solo di ciò che può fargli respirare quell'oltre che appartiene all'uomo in quanto tale. Suoni dissonanti e metallici scandiscono un sound agguerrito che si fa carico di testi elaborati nel contenuto ed estremamente curati nella forma. Si scagliano contro ogni convenzione e convinzione preconfezionata, sono stanchi delle "troppe frasi da recitare e silenzi da ubbidire", tolgono la maschera dell'ovvietà, e con Niente addosso sentono d'esser nudi, ma liberi.
Parlano di una comunicazione che spesso si inceppa, del potere delle parole, "la lingua parte in un istante, le basta un attimo e sa uccidere" come si ascolta nel brano In faccia; potere che se non soppesato porta "a giorni di voragini", incomunicabilità che "è solo notte da attraversare". Ripetuta più volte, la frase "Se per una volta ti guardassi in faccia/ se per una volta io mi guardassi" è emblema di ciò che è per i Missiva l'altro: qualcuno in grado di definirci, nella convinzione che esisto in relazione ad esso.
Urlano con rabbia, ma arrabbiati con nessuno, il loro credo, mixandolo con un sound sporco di sonorità seattleiane ed elettroniche. Carichi delle proprie ragioni e saldi nei propri valori, i Missiva ricercano nella vita come nella musica, perché "se è vero che sono vivo se è vero che sono vero", non posso vivere senza dar voce a quella scintilla di eterno che è in me.

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